martedì 25 settembre 2012

Terenzuola, tra Liguria e Toscana


"Quando sali verso le dolci colline dell'entroterra abbandonando la riviera ligure con i suoi borghi marinari e le sue coste frastagliate, insieme ai panorami mozzafiato, cominci a percepire sempre più forte il richiamo di una cultura contadina, fatta di sforzi, passione, attaccamento alla terra e un fortissimo legame con il territorio. Solo allora capisci scelte di vita come quelle di Ivan Giuliani, che si aggiunge ai molti altri "eroi" che hanno deciso di dedicare la propria vita a progetti come questo, e che è forse nelle radici e nella cultura di tutti noi che abitiamo questo splendido Paese."

Luni, storica colonia romana sorta intorno al  II secolo a.C. nei pressi della foce del fiume Magra, da il nome a questa regione,  splendida terra racchiusa tra Appennino, Alpi Apuane e Mar Ligure. La Lunigiana è stata da sempre terra di confine: contesa già ai tempi dei Romani, i quali dovettero affrontare i Liguri-Apuani, antica e fiera popolazione celta, per conquistare questo posto strategico. A partire poi, dalla fine del primo millennio, i vescovi di Luni sul lato ligure ed i Malaspina su quello toscano, lottarono per il predominio su queste terre, che si risolse a favore di questi ultimi. La frammentazione di questa splendida zona continuò anche dopo, con la ripartizione a favore di Firenze, Lucca, Genova e Parma, fino ad arrivare al 1844 con la completa divisione della provincia di Spezia con quella di Massa Carrara.
Fosdinovo è al centro di uno splendido e ampio anfiteatro naturale, che comprende anche i comuni di Castelnuovo Magra e Ortonovo, e che domina quel tratto di riviera ligure compreso tra Lerici, Portovenere e le Cinque Terre. In poco più di 6 km si passa da 50 mt a 450 mt, e la vista che si gode da lassù resta veramente impagabile...
E' in questo contesto che il vulcanico Ivan Giuliani ha preso in gestione l'azienda vinicola di famiglia, i cui 22 ettari di vigneti si trovano all'interno dell'areale di produzione della DOC Colli di Luni, con suoli prevalentemente argillosi a valle (in alcuni punti misti a lignite per via di una vecchia cava presente nella zona in cui sorge la vigna), dove viene coltivato un particolare biotipo di canaiolo nero (localmente chiamato merla) e più in alto, su suoli in prevalenza argillo-scistosi, dove vengono coltivati prevalentemente vermentino bianco e nero. 
A proposito di vermentino, c'è da dire che Ivan sta facendo veramente un bel lavoro, procedendo progressivamente a espiantare il "classico" clone rauscedo, per sostituirlo con altri cloni più "autoctoni" (sardo, corso, ecc) al fine di caratterizzare maggiormente e dare originalità al prodotto.
L'azienda ha inoltre anche un altro vigneto in località Riomaggiore (zona DOC Cinque Terre), dove produce un bianco a base di bosco, albarola e vermentino, e uno Sciacchetrà.
Il concetto di vinificazione è per Terenzuola molto semplice: cercare di portare tutto ciò che è nel grappolo all’interno della bottiglia. Per realizzare questo concetto si minimizza l’utilizzo dei prodotti enologici e viene usata la massima delicatezza durante il processo produttivo. 
Le vigne sono curate praticamente in regime bio (più precisamente lotta integrata) riducendo al minimo i trattamenti e i diradamenti fogliari, con piante meno stressate e una resa migliore. Infatti, nel corso del nostro incontro, Ivan tiene a precisare che le sue viti sono le uniche nella zona che hanno risentito pochissimo di questa calda estate, secondo lui proprio perché meno stressate dai vari trattamenti.
Le uve raggiungono così in modo naturale un perfetto equilibrio fenolico; vendemmie manuali in più passaggi per ogni singola parcella, riempimento della pressa e delle vasche per mezzo di scivoli (la cantina è stata realizzata in modo da sfruttare al massimo la forza di gravità, riducendo l’uso di pompe e coclee), controllo equilibrato delle temperature di fermentazione, uso di lieviti indigeni, sono tutti presupposti per la maturazione ideale  dei vini. 
Per i bianchi, sono previste brevi macerazioni sulle bucce e fermentazione con prolungata sosta sui lieviti per un periodo dai 3 ai 6 mesi a seconda del vino ( 6 mesi per il "Fosso di Corsano").
I vini rossi, ad esclusione del Vermentino nero (che fa acciaio), sono affinati in legno per un periodo di 12-15 mesi; attualmente si usano sia botti grandi da 20 hl, sia barriques di secondo o terzo passaggio, per non caratterizzare il vino con toni legnosi e vanigliati e non rovinare il tannino.
Se necessario il vino viene chiarificato con prodotti naturali e di norma viene imbottigliato senza filtrazione.



I vini
Vermentino Colli di Luni DOC 2011 (86)
Intenso nei profumi fruttati e nella beva, freschezza e sapidità ben ricamate, sembra richiamare negli assaggi lo stupendo mare in cui si tuffano quelle colline. Profondità e finale notevole. Riassaggiato in più giorni ha mantenuto intatte le aspettative.

Vermentino Colli di Luni DOC - Fosso di Corsano 2011 (88+)
Dai vigneti di vermentino (uso di cloni autoctoni) adagiati sulle colline di Fosdinovo a circa 450 mt di altezza, nasce questo cru aziendale. Note floreali di biancospino e una componente  fruttata matura che gioca su pera, pesca e un leggero agrumato, si intrecciano con una salinità ben marcata. In bocca, l'equilibrio è garantito da una acidità ben centrata e un residuo zuccherino che dona al vino la giusta morbidezza. Vino di grande finezza, mantiene una composta eleganza nel finale.

Toscana Igt - Vermentino Nero 2011 (86+)
Rubino purpureo, scarico nel colore, esprime profumi delicati di rosa, amarena e frutti di bosco. Decisamente "pinotteggiante", di buona struttura, ha un attacco leggermente tannico, ma resta comunque intenso e rinfrescante nel sorso.

Cinque Terre bianco DOC Giuliani & Pasini 2010 (87)
Nato da un progetto portato avanti con Evasio Pasini, proprietario di vigne in Riomaggiore (Cinque Terre) e dintorni, questo vino è una vera e propria esplosione di profumi al naso: ginestra, macchia mediterranea, balsamico e marino. In bocca esprime maggiore potenza alcolica e meno freschezza degli altri vini aziendali. 



lunedì 17 settembre 2012

BianchIrpinia, 15-18 Novembre 2012

Dopo il rilancio di Taurasi Vendemmia, il calendario delle rassegne vinicole italiane saluta il ripristino di un evento interamente dedicato ai più importanti vini bianchi della provincia di Avellino.Ad oltre un lustro dall’ultima edizione, celebrata all’interno della rassegna enogastronomica “Terra Mia” di Atripalda (Avellino), ritorna infatti BianchIrpinia, la manifestazione promossa dall’agenzia di comunicazione integrata Miriade & Partners S.r.l. insieme alle aziende partecipanti per presentare a stampa specializzata nazionale ed internazionale e agli operatori di tutta Italia le nuove annate di Fiano di Avellino e Greco di Tufo Docg. 
L’evento si terrà in Irpinia (location in via di definizione) da giovedì 15 a domenica 18 Novembre 2012.
BianchIrpinia 2012 si focalizza principalmente sulla vendemmia 2011 di Greco di Tufo e Fiano di Avellino, ma le aziende partecipanti potranno proporre in degustazione anche i loro cru e selezioni di altre annate che si avvalgono di affinamenti prolungati, senza trascurare la possibilità di assaggiare gli altri bianchi irpini, dall’ Irpinia Coda di Volpe all’Irpinia Falanghina, passando per l’Irpinia Bianco e il Greco Musc’. 
BianchIrpinia 2012 è una rassegna a numero chiuso riservata a giornalisti, comunicatori enogastronomici, operatori ho.re.ca. e consumatori-appassionati consapevoli, alla quale si potrà partecipare esclusivamente su invito, previa prenotazione e conferma. L’obiettivo principale è quello di coinvolgere un pubblico qualificato, in grado di fare da cassa di risonanza in termini commerciali e di comunicazione, consentendogli di assaggiare le ultime annate nelle migliori condizioni possibili, da un punto di vista ambientale, temporale e di servizio. 
Come sperimentato nelle ultime edizioni di Taurasi Vendemmia, non saranno previsti banchi d’assaggio con somministrazione da parte delle aziende: tutti i giornalisti e gli operatori che parteciperanno alla rassegna, infatti, avranno a disposizione una postazione dove assaggiare seduti e con calma i vini in degustazione in due ampie sessioni di assaggio. 
Il tasting di BianchIrpinia 2012 sarà arricchito con la predisposizione del Salotto Irpinia: parallelamente allo svolgimento delle due sessioni tecniche, infatti, verrà allestita una sala dedicata a cui avranno libero accesso le aziende partecipanti alla rassegna. In questo spazio sarà possibile testare tutti i vini proposti in degustazione dalle altre aziende e allo stesso tempo incontrare i giornalisti e gli operatori che intendono confrontarsi con gli artefici dei vini assaggiati nella sala tecnica e ricevere ulteriori informazioni e dettagli in proposito, offrendo allo stesso tempo feedback sulle impressioni ricavate dal tasting. 
Si confermano anche le sezioni serali, con i giornalisti che avranno la possibilità di effettuare delle visite presso le aziende partecipanti alla rassegna che avranno espresso disponibilità ad accoglierli. 
Per ulteriori info:

MIRIADE & PARTNERS SRL
Diana Cataldo – tel. 329.9606793
Massimo Iannaccone – tel. 392.9866587
Sito internet: www.bianchirpinia.it  

martedì 4 settembre 2012

"Femmena" falanghina igt 2011 - Telaro

Questa è la storia di una Campania vinicola fuori dai classici schemi ed itinerari. Siamo nell'Alto Casertano, ai confini con il Lazio, in piena "Terra di Lavoro" di pasoliniana memoria....in effetti, girando tra i tornanti di queste valli, tra brulle radure e boschi di castagno,  e osservando i volti, i modi spicci e diretti di questa gente, non puoi non restare affascinato da queste terre intrise di "fatica" e cultura contadina.
Alle pendici del vulcano spento di Roccamonfina, nel comune di Galluccio, i fratelli Telaro sono ormai una realtà consolidata nella zona. L'azienda possiede circa 85 ettari di vigneti, di cui 35 certificati bio. Qui l'aglianico raggiunge una notevole eccellenza; basti anche pensare che sull'altro versante del vulcano, Galardi, altra splendida realtà  locale, produce il superpremiato "Terra di Lavoro" a base appunto di aglianico e piedirosso. 
Arrivati presso la cantina aziendale, l'ampiezza dell'anfiteatro di vigneti che ci troviamo di fronte cattura l'attenzione anche del più distratto visitatore. Terreno vulcanico ricco di potassio, buona ventilazione e una forte escursione termica con estati calde e inverni freddi garantisce un ottima maturazione fenolica delle uve. 
Da un recente progetto aziendale portato avanti con Paolo Bernabei nasce questa falanghina: si è voluto chiamarla "Femmena" per comunicare l'immagine di un vino unico e suadente "ispirato alla nostra regione", sfruttando anche l'utilizzo di un packaging accattivante. Grazie a basse rese per ettaro si è riusciti a dare a questo vino un impronta "succosa", con profumi che partendo da note sulfuree e si aprono verso il tipico varietale fruttato della falanghina (agrumi, pesca e melone). Al sorso ha un attacco dolce e suadente, ammaliante, per poi virare verso una vivace freschezza gustativa e un ritorno di mineralità che rinnova l'invita alla beva. Chiude il finale su note mielose.

Azienda F.lli Telaro
Contrada Calabritto - Galluccio (CE)
info@vinitelaro.it